giovedì 10 novembre 2016

Un viaggio nello spazio: Walking on a Flashlight beam (Lunatic Soul)





Carissimi,

Stasera vi porterò con me attraverso un viaggio siderale..ma dimenticatevi i vari Interstellar e 2001 Odissea nello strazio (ehm, nello spazio)..Siete pronti? Prendete posto nelle vostre postazioni, indossate le cuffie, chiudete gli occhi e preparatevi a fluttuare sulle note del meraviglioso album Walking on a Flashlight beam dei Lunatic Soul!

"Sììì evviva, quanto entusiasmo, ma chi sarebbero sti qua? Ma che roba é?"
Non temete miei cari amici, io sono qui per colmare questa grande lacuna musicale. Perchè sì, non conoscere questo meraviglioso album é una grossa mancanza, Ma rimediamo subito (- :
Walking on a Flashlight beam è il quarto album in studio di sti Lunatic Soul che sarebbero praticamente un side project del bassista della band progressive metal polacca Riverside: Mariusz Duda (e considerato, a tutti gli effetti, uno dei migliori bassisti nell'ambito).
I primi due album (Lunatic Soul e Lunatic Soul II) non erano poi tanto male, ma pare che il terzo (Impressions) sia stato un buco nell'acqua: Ma il nostro Mariusz (che nomi c'hanno sti polacchi però!) non si è lasciato andare allo sconforto e ci ha calato questa perla, uscita nell'ottobre del 2014 per Kscope. Nonostante la prestigiosa etichetta l'uscita di quest'album è passata abbastanza in sordina, evidentemente Impressions deve aver fatto veramente schifo, ma come detto precedentemente Marione gliel'ha messa in saccoccia a tutti.

Ma passiamo all'album. Me ne sono innamorata subito, al primo ascolto. E' un album che racchiude vari estremi:  dall'elettronica più moderna al rock più classico, suoni delicati e cupi a melodie taglienti. La parola d'ordine è sperimentare: con strumenti originali (campanelli e metallofoni), con virtuosi assoli di basso, con armonizzazioni di voce. Il risultato non è mai "stopposo", non rimane sullo stomaco anzi è molto godibile, mai banale e contraddistinto da una grande delicatezza. Un album perfetto da ascoltare in relax con un bel paio di cuffie, magari sorseggiando una birra o una tisana calda per i meno spavaldi.

L'opera si apre con Shutting on the Sun: un brano molto arioso, che cresce progressivamente e ci accompagna verso il secondo brano, Cold. Qui la voce sintetizzata di Marione viene accompagnata per tutta la canzone da un basso assiduo ma estremamente felpato, un bel groove, piacevole.
Gutter, il mio brano preferito di tutto l'album, contiene una base elettronica e dei bassi martellanti. La sperimentazione vocale qui è massima e si alterna ad una melodia quasi parlata, straziante e cupa (non è che i testi siano particolarmente allegri, dopotutto il tema dell'album è la liberazione da ansie e paure..ah non lo avevo detto prima? Vabbè chissene l'ho detto adesso ciao).
Stars Sellotaped è un breve intermezzo solo strumentale, molto psichedelico, molto Pink Floyd, molto inquietante. Per fortuna dura poco.
The Fear within è una commistione di strumenti elettronici e inusuali (soprattutto campanellini). Brano fortemente psichedelico, estremamente particolare e ricercato. Merita un ascolto.
Treehouse è il brano che più di tutti all'interno dell'album richiama la tradizione della classica canzone rock, almeno strutturalmente, con una bella strizzatina d'occhi ai cari vecchi Porcupine Tree. Con le sue melodie ariose spezza un po' la piega psichedelica dell'album che viene poi ripresa dalla stupenda suite Pygmalion's Ladder, con i suoi suoni vagamente arabeggianti è come finire catapultati in un suk maghrebino dove però tutti ascoltano prog degli anni '70 da radioline a transistor. Anche qui il brano cresce da un atmosfera più rilassata e un testo quasi declamato a suoni molto più cupi e duri che accompagnano una voce urlata, tornando ad infrangersi nella delicatezza alla fine.
Sky Drawn in Crayon è un brano molto dolce, atmosferico che ci accompagna all'atto finale di Walking on a Flashlight beam con un richiamo, neanche tanto celato, agli Anathema di fine anni '90.

In definitiva: quest'album merita a mio parere di essere ascoltato. Se siete amanti di gruppi quali Porcupine Tree o Pink Floyd non potrete che goderne. I cambi di atmosfera, azzeccati ed imprevedibili, una delicatezza che permea tutte le tracce unite al genio di Mariusz e al suo navigare nei recessi della mente, esposte con disinvoltura e sensibilità rendono questo album assolutamente affascinante, un'ora di "viaggio" in un mondo fantastico e fantascientifico. E sembrerà davvero di essere a bordo di una navicella, a fluttuare con gioia nello spazio!

Potete ascoltare l'album qui https://www.youtube.com/watch?v=7CLjGUny_cE  e se vi piace, ricordatevi di acquistarlo!

Ciao!!

Monica


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