giovedì 29 novembre 2018

GHOST: Tra Satana e il Metal, il Memento Mori di Prequelle





Ciao a tutti! Finalmente dopo un lunghissimo periodo di assenza, ritorno a scrivere di musica. E lo faccio in grande stile parlando di una delle band più interessanti ed eccentriche del panorama Heavy Metal attuale: i Ghost, e della loro ultima fatica discografica, Prequelle uscito nel giugno di quest’anno.

La band Ghost nasce nel 2006 in Svezia, ma entra alla ribalta solamente nel 2010 con la pubblicazione del primo album Opus Eponymous che vale loro anche una nomination ai Grammis. 
I membri della band si impongono fin da subito nell'immaginario collettivo con la loro presenza scenica e fuori dagli schemi: la band è infatti formata da sei musicisti di cui 5 indossano una maschera da demone (si fanno infatti chiamareNameless Ghouls) mentre il Frontman, Papa Emeritus, indossa abiti ecclesiastici e un trucco da scheletro. Questo loro stile giocosamente blasfemo, a cavallo tra i Kiss e la tradizione Black metal scandinava, i richiami per nulla velati a Satana all'interno delle loro canzoni, cozza tuttavia con quello che è il loro stile musicale, molto “pop” ed orecchiabile. Innegabili infatti i richiami al rock degli anni ’70 e ’80 come Blue Oyster Cult e Black Sabbath, ma anche al pop più scanzonato degli Abba.
Tutti questi elementi portano al grande successo di questo gruppo che nel 2014 vince il Grammy  per il miglior album Heavy Metal (Infestissumam, pubblicato nel 2013, seguito poi nel 2015 dalla pubblicazione dell’album Meliora, il più venduto in quell'anno in Svezia da cui è stato pubblicato il singolo Cirice e nel 2017 dall'EP Popestar da cui viene estratto il singolo Square Hammer, in rotazione nelle radio di tutta Europa.
Ad ogni nuovo album viene presentato un “nuovo” Frontman, ossia un nuovo Papa che sostituisce quello precedente. L’identità dei vari membri della band non era nota fino al 2017 quando i Nameless Ghouls hanno denunciato Papa Emeritus (interpretato dal cantante/produttore Tobias Forge) per royalties non pagate tra il 2011 e il 2016.  E’ arrivata la fine per i Ghost?
Sembrerebbe proprio di no visto che Tobias Forge, leader della band, dopo aver liquidato (anche economicamente) i suoi ormai ex compagni, ha continuato il progetto Ghost con una nuova formazione dando vita a quello che a mio modesto parere è attualmente l’album più riuscito: Prequelle.


La registrazione dell’album è iniziata in Svezia alla fine del 2017 ed è stato promosso in modo molto divertente con una serie di brevi video pubblicati a partire da Marzo del 2018 sul canale Youtube della band. Nel primo video “Chapter One: New Blood” facciamo la conoscenza con il nuovo frontman della band: Cardinal Copia (sempre interpretato da Tobias Forge). Il nostro nuovo amico ha un preciso scopo: portare il disordine nel mondo.


L’album, pubblicato a giugno, ha come temi principali la caducità dell’esistenza, l’effimeratezza della nostra società, ma anche richiami al tema medievale della peste, di questa Morte Nera che spazza via la vita, l’insensatezza dell’immortalità. Tutti temi molto pesanti ma cantati e suonati in modo assolutamente leggero e scanzonato.
L’album si apre con la intro di Ashes, un inquietante giro tondo di tradizione medievale sulla peste che ci accompagna fino ai potenti riff di Rats, un omaggio al metal degli anni 80 come Ozzy Osbourne e Whitesnake. Lo shredding coinvolgente e la cantabilità dei cori rendono questo brano davvero irresistibile. Continuiamo poi con la potentissima Faith, un brano di rara bellezza che ha pochi paragoni nello scenario metal attuale. See the Light è una piacevole ballata in pieno stile Alice Cooper.

Witch Image e la bellissima Dance Macabre (una canzone da discoteca su persone che stanno per morire, come l'ha definita Forge) sono brani dalle forti dinamiche hard rock che strizzano l’occhio a Don’t fear the reaper dei Blue Oyster Cult. Degno di nota anche il video di Dance Macabre, uscito da poco, in pieno stile film Horror anni 80.



Pro Memoria è un’altra ballata orecchiabile ma con un testo molto macabro sull'ineluttabilità della morte.
L’album contiene anche due tracce strumentali. La prima è Miasma, un brano che fonde perfettamente il prog anni 70 con un suono molto più heavy, con assoli di tastiera degni di Rick Wakeman e un inaspettato assolo di sax che rende questo brano ancora più epico.  Il secondo brano strumentale è Helvetfonster (letteralmente Finestra sull’inferno) che ricorda molto i Jethro Tull e gli Opeth (e infatti Mikael Akerfeldt ha messo lo zampino in questo brano).
L’album si chiude con Life Eternal e il suo quesito “se avessi la possibilità di vivere per sempre?”. La deluxe Edition dell’album contiene anche quello che è forse tra i miei brani preferiti: una fantastica cover super heavy di It’s a Sin dei Pet shop Boys e una, altrettanto interessante cover di Avalanche di Leonard Cohen.

In conclusione: Prequelle è un album davvero interessante, musicalmente complesso ma estremamente orecchiabile che mescola temi macabri ed oscuri (la morte, la peste, Satana) con un sound un po’ metallaro anni 80 e un po’ discotecaro. E’ un album che vi consiglio di ascoltare (e come sempre se possibile di acquistare) anche se non siete fan del metal di per sé ma se amate la musica quella bella, ben fatta ed interessante che sempre più si fatica a trovare.

E voi cosa ne pensate? Fatemi sapere..e buon ascolto!